Cenni storici
Nonostante l’arpa eolica abbia raggiunto il periodo di massimo fulgore e diffusione nel periodo romantico (alla fine del XIX secolo ne venivano prodotti esemplari da installarsi sulle finestre, simili a quello di figura 1), risulta che essa ben conosciuta già nel passato. Secondo il Talmud, gli antichi commenti rabbinici sulla Sacra Scrittura, il re Davide era uso bloccare la lira nella finestra della sua camera da letto al momento di ritirarsi per la notte. Il vento del nord, che soffiava attraverso l'arpa, svegliava David attorno a mezzanotte per consentirgli di recitare il Mattutino. I Salmi della Bibbia sono in gran parte attribuiti al re Davide, che li cantava secondo le Scritture suonando sua arpa. L'arpa eolica era in tal modo vista come un simbolo di ispirazione divina, che unisce l'arpa di Davide con il vento, che è un simbolo dello Spirito Santo. Una delle prime apparizioni dello strumento nella mitologia della cultura greca è nel VI secolo AC circa quando Orfeo, il ‘primo’ fra tutti i poeti, leggeva poesie accompagnato dalla musica dell’arpa eolica. Una delle Muse nella mitologia greca, Tersicoree [Τερψιχόρη], è a volte raffigurata reggere un'arpa eolica. In figura 2 si riporta una scultura di John Walsh del 1771, rappresentante la Musa Terpsichore che regge un’arpa eolica. |
Figura 2- Tersicoree, Scultura di John Walsh, 1771, Somerset County Museum a Taunton
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La complessità ed imprevedibilità del suono viene prodotta proprio dalla variabilità di intensità e direzione del vento. A causa di questa caratteristica, i toni variano da istante ad istante. Anche un ventilatore infatti potrebbe ovviamente fare funzionare un’arpa eolica, ma i suoni prodotti sono monotoni.
Le arpe eoliche hanno la particolarità di essere l'unico strumento cordofono la cui musica è composta interamente da suoni armonici, creando una risonanza vibrante non ascoltabile negli strumenti ordinari nei quali è presente l’esecutore. Esse sono anche gli unici strumenti azionati esclusivamente dal vento. |